Assediamo Renzi. Cronaca dalla manifestazione pisana.

Basta cittadini di serie A e di serie B: Internet deve creare più democrazia e partecipazione in Italia’” così Matteo Renzi ha parlato stamani mattina in videoconferenza al Consiglio Nazionale delle Ricerchedi Pisa, in occasione dell’Internet Day, celebrazione dei 30 anni di web in Italia.

Gli oltre 600 manifestanti in corteo e poi in presidio davanti al CNR non hanno avuto l’occasione di sentire queste parole, ma solo i manganelli dell’impressionante dispiegamento di Carabinieri e Polizia che difendevano dirigenti, ministri e professori da questa massa di studenti, lavoratori, precari, disoccupati e anziani, che ha scelto di scendere in piazza.

Dalla notizia, trapelata qualche settimana fa, che Renzi sarebbe stato presente oggi a Pisa, i comitati in lotta per la casa e gli studenti universitari hanno lanciato un’assemblea(report qui) per creare un’ampia contestazione al governo che più di tutti ha portato avanti politiche di precariato e distruzione del welfare.

Ai gruppi che per primi hanno lanciato la manifestazione: comitato popolare del quartiere Sant’ Ermete di Pisa e Collettivo Universitario Autonomo si sono subito unite le realtà conflittuali cittadine, tra cui il collettivo Exploit, CASP, sindacati come Usb, Cobas, Si-cobas, e in seguito realtà antagoniste da Livorno, Massa, Firenze, Lucca (collettivo Torpedo e Collettivo Autonomo Studenti Lucchesi). Ulteriore importante presenza, le decine di attivisti del comitato vittime del Salva-Banche. (si legga la convocazione delle realtà antagoniste lucchesi)

Si è creato così un intreccio di lotte per il lavoro(vertenze Piaggio, cooperative sociali, precari della ricerca) per i liberi saperi, contro la buona scuola e per il diritto alla casa. Le realtà, ovvero, che più di tutte sono state colpite dalle politiche neoliberiste del Partito Democratico(si veda Jobs Act, riforma della scuola, Piano Casa).

Il corteo, partito verso le 9.30, si è snodato per il lungarno, attraversando una parte di città, fino ad arrivare alla rotonda tra residenza don bosco e CNR appunto.

Nei giorni scorsi la questura, su ordini della dirigenza romana, aveva imposto una zona rossa che si allargava su tutte le strade intorno al CNR. Un’impressionante militarizzazione che ha impedito l’accesso nella struttura a studenti, dottorandi e ricercatori. Solo la dirigenza, non coinvolta nei sistemi di sfruttamento e precariato, era ammessa insieme a giornalisti e relatori (tra cui spicca il Ministro dell’istruzione Stefania Giannini).

Il corteo, giunto davanti ai cancelli, ha fronteggiato la polizia lanciando ortaggi, in pochi minuti la prima insensata carica ha lasciato diversi feriti. I manifestanti hanno continuato a fronteggiare la polizia, indignati dal dispiegamento di forze imposto dal governo per tenere alla larga coloro che protestano e si vogliono avvicinare ai luoghi del potere. Si sono susseguite poi diverse violentissime cariche che hanno fatto indietreggiare il presidio e hanno portato al pestaggio e all’arresto di due militanti pisani. (Video da Repubblica.it)

Video da Riscattopisa.it:

Il presidio, composto sia dal blocco della lotta per la casa sia da studenti e lavoratori, si è subito attivato per la liberazione dei due compagni. I manifestanti hanno continuato nuovamente in corteo per arrivare ad un altro punto della zona rossa, dove hanno chiarito che non se ne sarebbero andati senza i due arrestati. La tenacia del corteo e l’illegittimità del fermo, ha imposto la liberazione, non senza tensioni, verso le 13.30.

Un’importante manifestazione ha così dimostrato che in Toscana e in Italia è viva una ferma, radicale e diffusa opposizione al governo Renzi, che seppur non partecipe all’inganno della rappresentanza, lotta e crea consenso nella popolazione.

Il premier invece ha dimostrato cosa intende per democrazia: una macelleria sociale contro i diritti, e una macelleria di violenza nelle strade.

La nostra photo-story:

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Concentramento in logge dei banchi.

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Il corteo si snoda per il lungarno.

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Il comitato vittime salva-banche.

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Il blocco del collettivo Exploit.

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I manifestanti arrivano al CNR e fronteggiano la polizia.

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Violenza gratuita della polizia.

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Carabinieri fronteggiano la rete degli studenti.

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Dopo le prime cariche.

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La polizia ha allontanato il corteo dopo varie cariche violentissime.

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Ritorno del corteo al CNR.

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Il nuovo presidio per la liberazione dei compagni.

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