I cineforum del Tafferuglio: Claudio Caligari, il regista degli ultimi
Giovedì 30 giugno abbiamo il piacere di inaugurare presso gli spazi di Villa Vinz (S. Anna, Via Don Minzoni 300) il primo ciclo di film a cura della nostra redazione.
Dalle 19:00 ci sarà un aperitivo con buffet e bevute a prezzi popolari. A seguire alle 21:15 il cineforum.
Abbiamo scelto di dedicare il primo ciclo di film a Claudio Caligari, di cui proietteremo in successione i suoi tre film:
Giovedì 30 giugno: Amore Tossico (1983, 96 min)
Giovedì 7 luglio: L’odore della notte (1998, 100 min)
Govedì 14 luglio: Non essere cattivo (2015, 100 min)
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“Il suo cinema è e sarà sempre politico”: così Valerio Mastandrea descrive il cinema del Maestro Caligari.
Nato artisticamente negli anni del Movimento del ’77 come documentarista, fortemente influenzato dal Neorealismo ma soprattutto dal cinema di rottura della Nouvelle Vague, l’idea del regista novarese è sempre stata quella di raccontare la verità, di entrare a contato e descrivere gli aspetti estremi della vita.
Uno dei primi esempi di questo cinema, di stampo esclusivamente documentaristico, fu “La parte bassa” un lungometraggio diviso in tre movimenti in cui il regista descrive la nascita del Movimento del ’77 e le reazioni delle strade di Milano in quel periodo.
Sempre rimasto fuori dal cinema commerciale e dalle grandi major, all’inizio degli anni ’80 Caligari decise, date la poche possibilità del cinema di stampo indipendente e underground, di entrare nel mercato cinematografico, scelta che tuttavia non intaccò in alcun modo il concetto che Caligari aveva di cinema.
Nel 1983 esce la sua prima grande opera di finzione: “Amore Tossico”. Figlio di una produzione travagliata, dovuta alla testardaggine del regista che sempre si è rifiutato a qualsivoglia mediazione in fase di produzione, Amore Tossico racconta in maniera esplicita e diretta la storia di un gruppo di tossicodipendenti romani. Il film, di taglio quasi documentaristico, riprende e rispetta le fondamenta del Neorealismo italiano, mettendo in scena i lati grotteschi e comici della tossicodipendenza, il tutto realizzato con un cast composto esclusivamente da persone prese dalla strada, molte delle quali reali tossicodipendenti.
Negli anni seguenti Caligari scrive e prova a mettere in scena numerose sceneggiature, ma data la sua integrità, la sua onestà intellettuale ma sopratutto il suo amore verso un tipo di cinema ormai sempre più raro, queste non vedranno mai la luce.
Nel 1998 esce il suo secondo lungometraggio: “L’odore della notte”. Il film è ispirato ai fatti realmente accaduti della “Banda dell’arancia meccanica”, un gruppo di rapinatori che agli inizi degli anni ’80 creò il panico all’interno della Roma bene.
Questa nuova opera abbandona gli stilemi neorealisti, per avvicinarsi invece a quelli della Nouvelle Vague, con forti richiami a registi quali Bresson e Godard, e al cinema del maestro Scorsese, che chiamava amichevolmente “Martino”.
Il cast stavolta è composto anche da attori professionisti, tra i quali l’amico Valerio Mastandrea, di cui Caligari ha sempre apprezzato “l’aria proletaria”.
Nel febbraio del 2015 inizia le riprese del suo terzo e ultimo film. il regista infatti morirà durante il montaggio a causa di un cancro che lo ha accompagnato per tutta la durata delle riprese. Il film in questione è “Non essere cattivo”. Seguito spirituale di “Amore Tossico”, il film racconta la storia di un’amicizia nella periferia romana, una vera e propria opera popolare che descrive minuziosamente la nascita e il decadimento delle “vite di periferia”.
Non poche le citazioni e gli omaggi ad “Accattone” di Pasolini, regista con cui Caligari ha avuto la fortuna di lavorare.
Il film ha avuto un successo a livello di critica e di pubblico notevole, candidato a tredici David di Donatello tra i quali “Miglior regista e miglior film”, vincendone però solamente uno.
Valerio Mastandrea dopo la sua morte, con un post, così lo descrive: “Era pieno di roba e di gente Claudio. Il suo Martino in un angolo della testa. PPP sempre a portata di citazione. I suoi “ultimi” da raccontare, facendoli volare dal basso dei sondaggi sui quotidiani, all’alto del livello drammaturgico in un copione e poi sul set. Il suo cinema è stato e sarà sempre politico.”
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Anche attraverso il cinema vogliamo raccontare il mondo di sotto. Per questo abbiamo scelto di iniziare le nostre proiezioni con il cinema di Caligari, il regista degli ultimi.
Cominciamo giovedì 30 giugno con un aperitivo a partire dalle 19:00, con buffet e bevute a prezzi popolari. A seguire alle 21:15 proiezione di Amore tossico, non mancate!