Le lavoratrici delle pulizie delle poste continuano a mobilitarsi. Comunicato di solidarietà da Rifondazione Comunista

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Rifondazione Comunista in solidarietà alle lavoratrici delle pulizie delle poste, che da alcuni mesi si stanno mobilitando contro la Global Service, la ditta a cui è stato assegnato l’appalto, e che oggi hanno nuovamente scioperato, come la settimana scorsa, per denunciare le condizioni in cui lavorano.

Condizioni andate sempre peggiorando negli ultimi venti anni, man mano che si succedevano i cambi d’appalto e le gare vinte al ribasso da varie aziende, l’ultima delle quali vinta dalla Global Service. Ad ogni cambio di gestione, è succeduto un esponenziale taglio delle ore di lavoro e inoltre i pagamenti degli stipendi non sono mai stati puntuali, elemento che forse più di ogni altro ha spinto le lavoratrici a mobilitarsi. Le lavoratrici inoltre, come abbiamo avuto modo di apprendere confrontandoci con alcune di loro, denunciano una condizione svilente e snervante, in quanto devono adempiere alla pulizia degli uffici in pochissimo tempo (per fare un esempio, quello che prima potevano svolgere in due ore, tempo necessario per effettuare bene il lavoro, adesso si è ridotto a quarantacinque minuti). A questa già gravosa situazione si deve poi aggiungere la problematica degli spostamenti da una sede postale all’altra, per cui o viene calcolato un rimborso chilometrico davvero misero, o non viene calcolato proprio. In questo modo le lavoratrici si trovano a fare anche 500 km in un mese a fronte di un esiguo numero di ore lavorative. Senza contare la mancanza dei prodotti necessari ad effettuare le pulizie, che l’azienda spesso non fornisce e le lavoratrici sono costrette a portarsi da casa.

La vertenza in questo momento è portata avanti dai sindacati confederali, della cui affidabilità in termini di difesa dei diritti dei lavoratori c’è senz’altro da dubitare (esemplare la notizia degli ultimi giorni, in cui abbiamo scoperto che la CGIL fa utilizzo dei voucher, dopo aver raccolto le firme per un referendum che voleva abolirli. Ah l’ipocrisia dei falsi amici dei lavoratori…). è tuttavia ragionevole ipotizzare che gli stessi sindacati confederali siano stati spinti a mobilitarsi maggiormente per paura di essere sorpassati e delegittimati dall’attivismo dei Cobas, che circa un mese fa avevano promosso una partecipata assemblea a Viareggio (circa 50 le persone presenti) insieme alle lavoratrici delle pulizie della Dussmann, iniziando un percorso con loro che le ha viste mobilitarsi anche oggi con un volantinaggio a Viareggio. Un percorso che ha tutta l’intenzione di crescere in intensità e che si prospetta tutto da seguire (segnaliamo a questo proposito anche l’iniziativa di sabato prossimo a sostegno della vertenza).


Il comunicato:
“Se alle lavoratrici non va bene, possono anche andarsene”. Questo è ciò che il responsabile di Global Service, cooperativa di pulizie che si occupa degli uffici postali e che opera su Massa, Viareggio e Lucca, ha risposto ai sindacalisti CGIL FILCAMS che chiedevano la stabilizzazione della situazione delle lavoratrici della coop.. Venticinque di loro infatti da circa due mesi non ricevono nessuno stipendio (se di stipendio si può parlare, dato che si parla di circa 300 Euro al mese); fatto gravissimo che si aggiunge alla mancanza sistematica di rimborso spese per gli spostamenti con mezzi propri e della riduzione dei tempi lavorativi a fronte di spazi da pulire sempre più grandi (circa 20 minuti per 100 metri quadri di uffici).

Come Rifondazione Comunista Lucca non possiamo che esprimere solidarietà a queste lavoratrici e supportarle nella loro lotta. Queste sono le persone che ci garantiscono la pulizia di uffici che sono luogo sia di lavoro che di transito per moltissime persone ogni giorno. Il loro compito è fondamentale e faticoso ed il loro diritto a salario e carico lavorativo adeguati è per noi indiscutibile.

Tuttavia sappiamo bene che l’arroganza della Global Service non è un deprecabile fatto isolato: è l’espressione più genuina della noncuranza di chi si cura solo del profitto nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, perché proprio attraverso la riduzione dei loro salari e diritti si produce l’aumento del profitto stesso. Le uniche armi che abbiamo di fronte a questa prepotenza sono la solidarietà, l’unità, l’organizzazione. Il miglior lavoro fatto dai padroni negli ultimi decenni è stata la disgregazione dei lavoratori e delle lavoratrici, è tempo che si torni ad unirci e a rivendicare i diritti che i governi di centro destra e centro sinistra ci hanno strappato con leggi criminali.

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