Il ministro Orlando a Lucca viene contestato dagli antifascisti. “Basta repressione e fogli di via”
Ieri sera una ventina di antifascisti hanno contestato la presenza a Lucca del ministro della giustizia Andrea Orlando, giunto in città per una serata alla Pia Casa dal titolo “Costruire ponti! Dalla Toscana, idee e esperienze per un nuovo centro-sinistra”. Principale bersaglio della contestazione è proprio il decreto di cui Orlando è cofirmatario insieme a Minniti e più in generale il clima di repressione contro i migranti (vedi le massicce retate a Milano, Roma e Pisa contro i venditori abusivi) e contro i movimenti sociali, basti pensare all’istituto dei fogli di via usato proprio di recente dalla questura di Lucca in seguito al corteo contro il G7 dello scorso aprile. La polizia si è schierata davanti alla Pia Casa per impedire che la contestazione potesse raggiungere la sala dove si sarebbe dovuta tenere l’iniziativa, ma il presidio ha comunque avuto modo di disturbare la passerella del ministro con diversi interventi al megafono. Molti interventi hanno inoltre chiamato in causa il sindaco di Tambellini, incalzandolo e spronandolo a prendere parola sui fogli di via e a prendere l’impegno di non applicare il decreto Minniti-Orlando nel comune di Lucca. Alcuni degli interventi li potete ascoltare qui e qui
Riportiamo il testo del volantino distribuito in occasione della contestazione:
NO AL FASCISMO DEI FOGLI DI VIA E DEL DECRETO MINNITI-ORLANDO
Siamo venuti qui oggi per disturbare la visita del ministro della giustizia Orlando, co-firmatario insieme al ministro dell’interno Marco Minniti di un decreto dal chiaro carattere fascista e classista in materia di sicurezza, immigrazione e decoro urbano.
Da mesi ormai assistiamo in Italia all’intensificarsi della repressione contro i movimenti sociali (più di una volta, a partire dallo scorso 25 marzo, a centinaia di persone è stato impedito di raggiungere delle manifestazioni autorizzate a causa del loro “orientamento ideologico”) e a continue retate contro migranti e venditori abusivi (in una di queste, a Roma, è morto Niam Maguette).
La guerra ai poveri, agli ultimi, a tutti quei soggetti che vengono giudicati incompatibili con l’ideologia del decoro e delle città-vetrina al servizio del consumo, sembra essere la vera priorità di questo governo, ormai sempre più indistinguibile da un esecutivo guidato da Salvini.
Al decreto Minniti-Orlando si aggiungono inoltre altre misure liberticide come i fogli di via (usati anche a Lucca contro 14 manifestanti che avevano preso parte al corteo contro il G7), che sembrano riproporre pari pari la misura del confino per gli oppositori politici, proprio come nel Ventennio, quando tutte le persone a vario titolo sgradite al regime venivano messe al bando e separate dalla collettività e dai luoghi in cui erano nate e cresciute. Il foglio di via infatti può essere comminato in qualsiasi momento a discrezione del questore, sulla base di una presunta “pericolosità sociale”, e impone l’allontanamento fisico dal comune di riferimento, da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni.
La totale arbitrarietà di questo provvedimento dovrebbe essere evidente: si può incorrere in questa misura prima ancora che venga emessa la condanna penale che dovrebbe certificare la supposta pericolosità sociale della persona incriminata, prima ancora di ricevere la denuncia per il reato contestato o anche, infine, in assenza di denunce e processi pendenti, sulla base di valutazioni puramente indiziarie, andando a capovolgere qualsiasi principio di garantismo giuridico.
Al sindaco Tambellini, che ha costruito buona parte della sua recente e risicata vittoria elettorale sull’antifascismo, chiediamo di essere coerente: se davvero con lui ha vinto la Lucca “buona”, la Lucca aperta, solidale e accogliente, deve impegnarsi a non applicare il decreto Minniti-Orlando nel nostro comune e a prendere parola contro i fogli di via, affermando con chiarezza che è inaccettabile che la questura di Lucca possa decidere chi può stare sul nostro territorio e chi invece no, sulla base dei suoi capricci persecutori.
DICIAMO NO AL FASCISMO DEI FOGLI DI VIA E DEL DECRETO MINNITI-ORLANDO!
Qui di seguito riportiamo alcune delle novità principali del provvedimento:
–apertura dei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio), che sostituiscono i CIE ma che saranno dislocati in tutte le regioni. Questi siti non cambiano altro che nel nome e nel numero (da 4 a 20) ma erano e rimangono centri di detenzione per migranti;
–Abolizione del ricorso in appello (misura a rischio incostituzionalità) per chi ha ricevuto un diniego dalla commissione che ha il compito di accettare o rigettare la richiesta di asilo politico, con l’intento di velocizzare le procedure di espulsione dei migranti;
-”Sicurezza e decoro urbano”: in aree di interesse turistico, così come in zone monumentali e museali, aeroporti e ferrovie ecc, al fine di mettere al bando ogni comportamento ritenuto “indecoroso” (lo stazionamento o l’occupazione di tali spazi, l’ubriachezza, gli atti contrari alla pubblica decenza, il commercio senza autorizzazione, l’accattonaggio ecc.), il sindaco può decidere di ricorrere al D.A.SPO urbano, imponendo l’allontanamento di questi soggetti da queste aree della città fino a 3 anni.
LUCCA ANTIFASCISTA