Studenti in corteo contro l’alternanza scuola-lavoro: “è sfruttamento”

Sabato mattina circa 60 studenti sono sfilati in corteo a Lucca contro il progetto dell’alternanza scuola-lavoro. La manifestazione, promossa dai ragazzi e dalle ragazze del Collettivo Autonomo degli Studenti Lucchesi, si è mossa dalla Biblioteca Agorà lungo le vie del centro storico, con comizi davanti ai principali istituti scolastici lucchesi e alla sede locale di Confindustria. In un clima sereno e privo di qualsiasi incidente, gli studenti hanno voluto affermare in piazza le loro posizioni sui recenti programmi di riforma della scuola, non però tralasciando la dimensione politica cittadina, che vede anche nelle scuole una strisciante affermazione di forze neofasciste quali il Blocco Studentesco.

Riportiamo di seguito alcune domande che abbiamo posto loro per chiarire meglio i motivi della manifestazione.

Cosa criticate dell’alternanza scuola-lavoro?

L’ alternanza scuola lavoro è sfruttamento. Ci dicono che è necessaria per la nostra formazione e utile, ma gli unici a ricavarne qualcosa sono i padroni delle aziende che hanno così a disposizione lavoro gratuito. Troppi sono gli esempi di sfruttamento verificatosi durante le ore di alternanza, e talvolta basta vedere quali aziende partecipano al progetto per capire come non interessi realmente preparare gli studenti al mondo del lavoro. Noi non accettiamo l’alternanza scuola-lavoro perché è l’apice del progetto della scuola-azienda che ci stanno imponendo da anni, a partire dalle prove Invalsi. Persino nei licei si è obbligati a svolgere 200 ore di alternanza, e non se ne capisce lo scopo viste le caratteristiche dell’istituto liceale. Tutto si risolve con il sottrarci del tempo sia per studiare sia per i nostri interessi personali, e per di più viene sottratto tempo in classe alle lezioni. La nostra vera formazione, il nostro pensiero e lo svilupparsi di questo ormai non valgono niente. Critichiamo tutto questo.

 

L’altro punto al centro dell’appello alla partecipazione a questo corteo è l’antifascismo, perché?

Abbiamo sentito la necessità di scendere in piazza come antifascisti, come giovani antifascisti perché crediamo che sempre di più nelle scuole si tralasci questo valore.  Noi vogliamo che sia chiaro che il fascismo esiste ancora oggi. Casa Pound è in consiglio comunale e noi non vogliamo non esprimerci a riguardo.

Quest’anno il Blocco studentesco ha volantinato davanti alle scuole, ha attacchinato manifesti. Non possiamo permettere che un gruppo apertamente fascista si sviluppi a tal punto nella nostra città come in qualsiasi altra. CasaPound e il Blocco Studentesco sono associazioni fasciste e come tali vanno combattute. Sappiamo che l’ignoranza e la paura per lo straniero generano inefficaci e sbagliate soluzioni a problemi e disagi vissuti da molti. Necessario è invece riconoscerne le vere cause e i veri colpevoli senza incitare inutili e dannose guerre tra poveri.

Il Collettivo Autonomo Studenti Lucchesi è antifascista e sono antifascisti molti altri ragazzi e ragazze della nostra città. È giusto dirlo, urlarlo, ripeterlo e dimostrarlo ogni volta che se ne ha l’occasione.

 

Qual’è a vostro avviso il livello di consapevolezza fra gli studenti circa queste due tematiche che avete deciso di portare in piazza?

Quest’anno la partecipazione alle nostre assemblee da parte degli studenti medi è aumentata. Questo secondo noi è anche segno di un disagio ancora più consistente vissuto nella condizione scolastica e di voglia di movimentarsi.

Ma è evidente che tra gli studenti è diffuso il disinteresse e l’assuefazione verso situazioni presenti e regole imposte anche se ingiuste. Vogliamo quindi, con questo corteo e in futuro, emergere, essere il più visibili possibile ai nostri coetanei, informando e spiegando al meglio le nostra posizioni riguardo ciò che ci circonda, che sia il mondo scolastico ma non solo.

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