8 marzo, le donne di nuove in piazza anche a Lucca per lo sciopero femminista

In occasione della giornata internazionale delle donne che negli ultimi due anni ha segnato un risveglio delle mobilitazioni contro la violenza di genere, dando slancio a un movimento internazionale e internazionalista in decine di paesi in tutto il Mondo, la rete Non Una di Meno promuove una giornata di sciopero femminile da ogni lavoro produttivo e riproduttivo. Numeroso l’elenco delle città dove sono stati organizzati cortei, presidi e manifestazioni. Anche a Lucca il gruppo locale di Non Una di Meno nato proprio all’inizio di quest’anno ha lanciato una manifestazione con partenza alle 16:30 da Piazzale Verdi.

 

Di seguito il volantino con l’invito alla partecipazione al corteo di Lucca e l’appello nazionale alla mobilitazione lanciato dalla rete Non Una di Meno.

 

L’otto marzo la marea femminista torna nelle strade
NOI SCIOPERIAMO!

L’otto marzo il movimento femminista marcerà nelle strade di tutto il mondo per lo sciopero globale contro la violenza patriarcale e capitalista in tutte le sue declinazioni. Saremo a fianco di tutte le donne che lottano per i diritti, la libertà, l’autodeterminazione. Insieme alle sorelle migranti, alle sindacaliste e ambientaliste sudamericane mobilitate contro le corporation multinazionali, alle resistenti curde in prima linea ad Afrin, alle compagne palestinesi che ogni giorno lottano contro l’occupazione sionista.

Sciopero femminista per una trasformazione radicale della società

Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. 
Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di resistere contro la violenza del fascismo, del razzismo istituzionale e dei confini. 
Lo sciopero femminista riguarda il lavoro produttivo e riproduttivo. E’ un grido di battaglia corale contro la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni, il corporativismo, per ricomporre le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro. 

Sappiamo che scioperare è sempre una grandissima sfida, perché ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto è difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni ma:

SE NON VALIAMO NON PRODUCIAMO!

Lucca, Piazzale Verdi ore 16.30 manifestazione dietro lo striscione NON UNA DI MENO LUCCA

Contatti:

Mail: nonunadimenolucca@gmail.com

Pagina fb: Non Una di Meno Lucca

 


 

L’8 MARZO LA MAREA FEMMINISTA TORNA NELLE STRADE: NOI SCIOPERIAMO!

Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornerà nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.

Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether.

Sarà sciopero femminista perché pretendiamo una trasformazione radicale della società: scioperiamo contro la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.

Sappiamo che scioperare è sempre una grandissima sfida, perché ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto è difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo ogni giorno nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che scioperare può sembrare impossibile quando siamo isolate e divise. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni.

Lo sciopero dell’8 marzo in Italia dovrà affrontare anche le limitazioni imposte dalle franchigie elettorali, che impediscono ad alcune categorie di incrociare le braccia nei 5 giorni che seguono il voto del 4 marzo.

Sappiamo anche, però, che lo scorso anno siamo riuscite a vincere questa sfida, dando vita a un imponente sciopero sociale, sostenuto da alcuni sindacati e agito con forme e pratiche molteplici che ne hanno esteso i confini.

Quest’anno, alcuni sindacati hanno già dichiarato lo sciopero. Molti mancano ancora all’appello. Di fronte alla più grande insorgenza globale delle donne contro la violenza patriarcale e neoliberista, noi crediamo che i sindacati debbano cogliere quest’occasione unica, prendendo parte a un processo che combatte la violenza maschile e di genere come condizione fondamentale della precarizzazione del lavoro.

Lo sciopero femminista coinvolgerà il lavoro produttivo e riproduttivo, andrà oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unirà le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro.

In questi mesi di campagna elettorale, non c’è lista o partito che non citi nel suo programma la violenza contro le donne senza però riconoscere il carattere sistemico della violenza e senza mai porre realmente in questione i rapporti di potere vigenti. Contro ogni strumentalizzazione, contro il razzismo fascista e quello istituzionale, che usano i nostri corpi per giustificare la violenza più brutale contro le migranti e i migranti e ulteriori restrizioni alla loro libertà di movimento, rivendichiamo la nostra autonomia e ribadiamo la necessità/volontà di autodeterminarci. Il piano su cui ci interessa esprimerci è il Piano Femminista contro la violenza maschile e di genere, il nostro terreno di lotta e rivendicazione comune, scritto da migliaia di mani in un anno di lotte.

Grideremo a tutto il mondo che non siamo il campo di battaglia né il programma elettorale di nessuno. Abbiamo il Piano femminista per riprenderci ciò che vogliamo. Occuperemo lo spazio pubblico per riaffermare la nostra autonomia e forza politica.

Il nostro movimento eccede l’esistente, attraversa frontiere, lingue, identità e scale sociali per costruire nuove geografie.

Al grido di #WeToogether il prossimo 8 marzo questo movimento mostrerà ancora una volta la sua forza globale.

Noi scioperiamo!”

Non Una di Meno

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