Aggressione fascista a Lucca, la Trebesto: “Non è la prima, no all’antifascismo occasionale”

Riprendiamo il comunicato della Calcistica Popolare Trebesto in merito all’aggressione fascista verificatasi in Piazza San Michele nella notte fra venerdì e sabato ai danni di tre giovani, insultati e picchiati da un gruppo di 7-8 squadristi in quanto riconosciuti come antifascisti. Scontata la nostra solidarietà incondizionata nei loro confronti.
 
Il trattamento mediatico che ha assunto la vicenda sembrava infatti ricondurre l’episodio di squadrismo a una faccenda “per motivi di pallone”, quando invece risulta chiaro a chiunque conosca la storia di Lucca degli ultimi 20 anni che episodi come quello di venerdì rientrano in una scia in cui sono gli antifascisti in quanto tali ad essere colpiti e repressi. L’appartenenza a questa o quella realtà collettiva (la Trebesto in questo caso) da parte dei colpiti risulta quindi un elemento non trascurabile ma dirimente fino a un certo punto. Giusto per mettere in chiaro le cose a chi pensasse che si tratti di “beghe loro”, o di “ragazzate” e “guerra tra bande”, come si accenna anche nel comunicato.
 
Ampia solidarietà è stata espressa ai ragazzi colpiti da più parti, tanto da Anpi e da alcuni consiglieri del centrosinistra che da formazioni più radicali come Potere al Popolo e il Collettivo di Iniziativa Popolare di San Concordio. A seguire il comunicato della Calcistica Popolare Trebesto:
“Solidarietà VERA e totale a chi ha subito l’aggressione venerdì scorso in centro. Non è la prima, purtroppo non sarà l’ultima, e si dovrebbe sapere come funzionano certe cose in questa città. Siamo di fronte all’ennesima azione intimidatoria che i soliti noti compiono puntualmente a Lucca nei confronti di chiunque ai loro occhi appaia come “comunista”, questa dovrebbe esser una questione che coinvolge non solo noi, impegnati nella costruzione di un altro modello di sport come tassello in un diverso modello di società, ma tutti quanti si dichiarano antifascisti, senza opportunismi e occasionalismi di sorta. In ogni caso, per quanto ci riguarda qualsiasi azione intrapresa da chi è stato coinvolto in questo raid squadrista avrà il nostro appoggio incondizionato.

Nel caso ce ne fosse bisogno, noi bolliamo come ridicoli e omertosi i tentativi di ridurre per l’ennesima volta questi fatti a “ragazzate” e “guerra tra bande”, e ci auguriamo che lo stesso concetto venga portato avanti da tutti coloro che in questi giorni ci hanno espresso solidarietà, per la quale ringraziamo e che, come ASD Calcistica Popolare Trebesto, non possiamo che girare a chi è stato vittima in prima persona di quest’ultima aggressione.”

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