Verso l’8 marzo la marea femminista continua

Sabato 24 novembre c’è stata la manifestazione nazionale a Roma di Non Una di Meno e il giorno seguente l’assemblea nazionale. Anche le compagne di Non Una di Meno Lucca vi hanno preso parte e hanno deciso di inviarci un loro testo in cui ribadiscono le ragioni che le hanno spinte a scendere in piazza lo scorso sabato. Si annunciano ulteriori iniziative e mobilitazioni anche a Lucca verso lo sciopero dell’8 marzo.

 

“Non Una di Meno, 24 e 25 novembre 2018 – Manifestazione contro la violenza di genere e assemblea nazionale in preparazione dello sciopero del 8 marzo 2019 Non Una di Meno Lucca ha partecipato alla manifestazione del 24 e all’assemblea del 25 novembre. Essere parte della marea che ha invaso Roma, con pullman organizzati dal Nord al Sud della penisola, insieme alla forte e attiva presenza delle femministe toscane, sono state una gioia e un’emozione straordinarie. I nodi del movimento stanno nascendo dappertutto, nelle città e nelle varie aree della Toscana, al punto che a Firenze c’è stato un primo incontro per formare un nodo toscano pronto ad agire in sintonia sui temi più sensibili del movimento.

I collettivi territoriali di Nudm sono in contatto con i gruppi femministi esistenti e con i centri antiviolenza, vigilando sul funzionamento dei consultori, il rispetto della L.194 e ogni impegno per contrastare una visione patriarcale della società. Sono state promosse inchieste e presentati questionari su salute, contraccezione, violenza nelle famiglie e molestie nei luoghi di lavoro, oltre a tenere presidi e iniziative contro razzismo, omofobia e relative proposte di leggi e decreti formulati su tali basi.

Il 24 novembre sì è svolta la terza manifestazione nazionale per ribadire che i femminicidi sono la punta di un iceberg fatto di oppressione: la violenza maschile comincia nel privato delle case ma pervade ogni ambito della società e diventa sempre più strumento politico di dominio, producendo solitudine, disuguaglianze e sfruttamento. Il governo Salvini-Di Maio si sta facendo promotore di una guerra contro donne, migranti e soggettività lgbt*qia+, il Ddl Pillon su affido e mantenimento dei figli è stato formulato per difendere la famiglia tradizionale, ristabilire ruoli e gerarchie di genere, negando l’autodeterminazione delle donne. La libertà di decidere sul nostro corpo e delle nostre vite è sempre più attaccata da campagne fondamentaliste di criminalizzazione dell’aborto che oggi trovano spazio in ogni parte del mondo e rappresentanza nei governi. NUDM in Italia ribadisce che la libertà di abortire non si tocca e che il Ddl Pillon non si riforma, si blocca!

Al grido di “insieme siam partite insieme torneremo, non una, non una, non una di meno” si è mossa, alle 16.00 di sabato da Piazza della Repubblica a Roma, la marea femminista che in Italia ha raccolto il grido contro la violenza maschile, di genere e razzista e contro i governi che la legittimano, ribadendo uno stato di agitazione permanente, iniziato dall’assemblea nazionale di ottobre a Bologna e che attraverso tappe locali e nazionali, ha attivato il percorso che porterà allo sciopero del 8 marzo.

Le previsioni del tempo erano incerte, ma le sporadiche raffiche di pioggia non hanno demotivato il corteo, l’incontro con gli altri nodi è stato emozionante, rincontrarsi dall’ultima assemblea, dall’ultima iniziativa è sempre una gioia. Per posizionare tutte le persone arrivate dalle 14.00 c’è voluto del tempo, la piazza era ricca di cartelli colorati, di striscioni vivaci pur con contenuti fermi e chiaramente espressi, di lotta sentita e vissuta. Il corteo è partito alle 16.00 con le ancelle di Nudm Roma in testa al corteo e con il lunghissimo striscione dello “Stato di agitazione permanente”.

La marea di presenti è arrivata da ben 24 città, sia con pullman, che con treni e macchine. Il corteo colorato e allegramente musicato da slogan e canzoni, si è snodato lungo il percorso stabilito, arricchito da balli e coreografie entusiaste. La voce delle/dei manifestanti contro violenza e patriarcato ha echeggiato per le vie, attirando l’attenzione, invitando ad affacciarsi da negozi e finestre. Durante il percorso della manifestazione ci sono stati numerosi interventi contro le varie espressioni di violenza, dal razzismo al decreto sicurezza, dalla violenza sulle donne agli attacchi omofobi, dall’attacco alla 194 al ddl Pillon.

Alle 18 la testa del corteo è entrata in Piazza San Giovanni, eravamo tutt* lì, i collettivi del movimento, le associazioni, la rete dei centri antiviolenza, le/gli studenti universitari e delle superiori in occupazione, i rappresentanti delle lotte internazionaliste, 200.000 persone.

Un episodio di intimidazione grave è avvenuto all’ingresso della metropolitana di Piazza San Giovanni. Chi ritornava verso i pullman, ma anche donne e uomini che rientravano a casa dal lavoro si sono trovati la Celere schierata in assetto di guerra che bloccava l’ingresso ai tornelli, anche a chi mostrava di avere il biglietto; momenti di forte tensione, inaccettabile alla conclusione di una manifestazione pacifica, che sono l’ennesimo esempio di quel clima di intimidazione che ci circonda, permeando giornalmente tutti i settori sociali.

Il giorno dopo si è svolta l’assemblea presso il Liceo Scientifico Statale Nomentano in una zona periferica, l’Università di Roma dove si erano svolte le assemblee precedenti, non aveva concesso lo spazio. Presenti circa 500 persone, l’assemblea si è articolata sulla costruzione dello sciopero del 8 marzo, con proposte di avvicinamento che si espliciteranno nell’approfondire i contatti con chi svolge sia lavoro produttivo che riproduttivo, incontrando chi svolge il lavoro “invisibile” di cura e assistenza, le lavoratrici in nero, le straniere e le precarie. Alcuni interventi hanno invitato all’impegno di costituire una cassa di mutuo soccorso per chi avesse difficoltà ad ammortizzare il costo dello sciopero. L’assemblea ha anche deciso di organizzare un incontro internazionale prima del 8 marzo, per unire le lotte nella prospettiva dello sciopero.

Tornate ai territori, i collettivi di Nudm, in stato di agitazione permanente, iniziano a organizzare il percorso verso lo sciopero del 8 marzo. 

Nudm Lucca ha in previsione una tre giorni per 8, 9 e 10 marzo, a cui arriverà articolando il percorso verso lo sciopero con alcune iniziative.

Per partecipare alle nostra assemblee o comunicare con il collettivo Nudm Lucca, potete contattarci alla nostra email nonunadimenolucca@gmail.com , o su messenger alla pagina https://facebook.com/nonunadimenolucca/

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