Difendere un parco, migliorare un quartiere. Intervista al comitato Per San Concordio

Il comitato nasce nel novembre 2018, per opporsi al progetto di costruzione di un nuovo polo scolastico nel quartiere di San Concordio, in un’area verde adibita a spazio pubblico. Dallo scorso anno, tramite striscioni, assemblee e una raccolta firme che ha superato le 500 adesioni, il Comitato sta facendo pressione sulla giunta comunale per provare a impedire questa ulteriore opera di cementificazione e consumo di suolo. Siamo andati ad intervistarli per dare visibilità alle ragioni di questa lotta.

 

1)Come nasce il vostro comitato? Vi conoscevate già o vi siete incontrati proprio a partire dalla comune opposizione a questo progetto?

Siamo un gruppo di abitanti di San Concordio che in alcuni casi già si conoscevano e che hanno incontrato altre persone interessate a migliorare la qualità della vita nel loro quartiere.

 

2)In che modi avete cercato di coinvolgere e di mobilitare il quartiere di San Concordio contro questa opera di cementificazione? Avete riscontrato consenso per la vostra lotta?

Contro la cementificazione del parco pubblico in Via Nottolini abbiamo raccolto più di 500 firme per una petizione al Sindaco.

 

3)Come si è posta la giunta comunale rispetto alle vostre rivendicazioni?

Purtroppo non abbiamo ricevuto nessuna risposta, né abbiamo riscontrato alcuna volontà di interlocuzione da parte dell’amministrazione.

 

4)Diciamo che il progetto di una scuola nuova non suona affatto male, se pensiamo allo stato in cui in media versano le infrastrutture scolastiche del nostro paese. Ma non c’era appunto un’altra soluzione? Voi avete fatto di recente una proposta in questo senso, potete spiegarcela?

Ribadiamo anche in questa sede che la nostra contrarietà non è verso l’edificazione di una scuola primaria. Siamo invece fortemente contrari a che la si costruisca dimezzando lo spazio di un parco pubblico, in un quartiere già ampiamente fornito di edifici scolastici,  in cui il verde è diminuito negli ultimi dieci anni, invece di aumentare, e considerato che la popolazione in età scolare diminuisce di circa 100 unità ogni anno. Avevamo proposto, comunque, che si utilizzasse l’area dismessa dell’oleificio Borella, anche per rispettare quello che chiede la Regione Toscana, e cioè che debba essere ristrutturato l’esistente o utilizzate aree dismesse.

 

5)Avete già delle azioni in programma nei prossimi mesi per continuare la lotta?

Dalla nostra abbiamo solo la logica delle nostre argomentazioni e la convinzione che una volta costruito non si torna indietro: il verde è perso per sempre. Purtroppo le buone norme non sempre sono seguite, neppure da quelle istituzioni che dovrebbero rispettarle.

 

6)Partendo da questa battaglia specifica, vi state interessando più in generale dei problemi di San Concordio? Quali sono secondo voi le criticità maggiori del quartiere?

Lo scopo principale del nostro Comitato è quello di farsi interprete delle richieste del quartiere. Ci riuniamo tutti i martedì sera e tutti sono invitati a partecipare. Il nostro quartiere, per quanto si sviluppi vicinissimo al centro storico, non gode certo delle stesse attenzioni quanto a manutenzione e pulizia degli spazi pubblici. E’ cementificato oltremisura e costretto a sopportare un traffico di attraversamento pesante e leggero insostenibile. In occasione dei grandi eventi, poi, subiamo disagi  notevoli senza averne alcun ritorno almeno economico.

 

7)Che cosa ne pensate del progetto “Quartieri social” (che prevede molti interventi proprio su San Concordio)? Lo giudicate in maniera positiva o negativa? Sono stati sufficientemente condivisi dalla cittadinanza oppure no?

Riteniamo che i progetti “quartieri social” sembrano pensati più per spendere molti soldi dei contribuenti che per il desiderio di migliorare la qualità della vita. Prova ne sia che alcune soluzioni, le più costose, vanno in senso contrario a quelli che sono oggi gli orientamenti seguiti dalle amministrazioni in tutto il mondo civile. Basta guardare lo scempio dell’elemento naturale perseguito a ogni costo nelle zone verdi di Piazza Moro o quello che si progetta di fare nella zona dell’ex-Gesam, assecondando i gravi errori edificativi del passato invece di valorizzare il luogo per le sue caratteristiche storico-identitarie. Purtroppo molti cittadini sono apatici o non vogliono esporsi in prima persona, salvo poi fermarci per strada e chiederci se “non si possa fare qualcosa” per il problema sotto casa loro. Noi vorremmo invece che tutti si impegnassero per il raggiungimento del bene comune, se non per noi stessi, per le generazioni future.

 

8)Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un crescendo di attenzione per le questioni ambientali, lo abbiamo visto molto bene ad esempio in occasione dello sciopero del clima del 15 marzo, che almeno a livello di opinione pare non essersi ancora spento. Voi eravate presenti in piazza quel giorno? Pensate che anche grazie a questa movimento i giovani del quartiere possano avvicinarsi a voi?

L’attenzione alle questioni ambientali è un argomento di cui tutti parlano, ma l’impressione è che importi veramente solo ai più giovani, mentre molti adulti spesso sono guidati solo dal proprio tornaconto politico o economico. Francamente ci riesce difficile capire come il nostro Comune possa affermare di sostenere la causa ambientalista e poi pervicacemente distruggere spazi naturali, con la piantumazione dei soliti alberini nel cemento come assoluzione da ogni peccato. Proprio perché crediamo nella determinazione e nella purezza di cuore delle giovani generazioni che saremmo felici se anche i giovani del quartiere volessero unirsi a noi e adoperarsi per una migliore qualità della vita.

 

9)Avete contatti con altri comitati ambientali in lotta sul nostro territorio, come quello contro gli assi viari?

Non abbiamo contatti diretti con i comitati che si occupano degli assi viari. Riteniamo che i progetti visti fino a ora non risolvano le criticità del nostro quartiere. A noi basterebbe intanto l’apertura di un casello a Mugnano per liberarci dal traffico pesante tra autostrada e zona industriale e di sicuro l’asse nord-sud ci pare un’opera distruttiva e poco risolutiva.

 

10)Come comitato vi riunite presso la Biblioteca Popolare in Via Urbiciani e avete ricevuto il sostegno dell’Associazione culturale che la gestisce. Quanto è importante secondo voi la possibilità che i cittadini possano accedere a spazi autogestiti come questo, per incontrarsi, conoscersi, organizzarsi per far valere i propri diritti?

Per noi è importante che gli abitanti del quartiere sappiano di poter usare uno spazio autogestito per tutelare i propri diritti, ma ci piacerebbe che fosse frequentato non solo per quello, ma anche per costruire esperienze che ci facciano sentire sempre più parte di una comunità solidale. Anche per questo abbiamo in mente una serie di occasioni di condivisione, come la festa per grandi e piccini che si terrà nel pomeriggio del 18 maggio nel parco di Via Nottolini.

 

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