Non è tutto oro ciò che è Lucca Comics. Assemblea pubblica domenica 13 ottobre
Insieme al Borda!Fest – Produzioni Sotterranee lanciamo per domenica 13 ottobre alle 16:30 alla Biblioteca Popolare di San Concordio un’assemblea pubblica per cominciare a prendere parola su tutto ciò che non va nel magnificato mondo di Lucca Comics & Games: dallo sfruttamento del lavoro alle paghe da fame, da biglietti carissimi alla militarizzazione e alla mercificazione della città.
Vogliamo far emergere un punto di vista critico, una voce oggi assente, e costruire a partire da questo un percorso di mobilitazione e di lotta per rivendicare tutto ciò che ci manca. Invitiamo a partecipare chiunque abbia lavorato nel periodo di Lucca Comics nelle scorse edizioni, chi si appresta a lavorarci quest’anno e, più in generale, chiunque sia interessato a discutere dei temi che solleveremo.
Incontriamoci, prendiamo parola, organizziamoci!
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/992628907795885/
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Lucca Comics, fra sfruttamento del lavoro e mercificazione della città. Prendiamo parola!
Da anni Lucca Comics & Games, insieme al Summer Festival, è uno dei grandi eventi che attirano a Lucca decine di migliaia di persone. Dai circa 30.000 biglietti degli anni ’90 si è assistito a una crescita spettacolare che ha portato, nelle ultime edizioni, a superare quota 250.000 nell’arco dei 5 giorni della fiera del fumetto, senza contare i semplici visitatori non paganti.
Parliamo dunque di numeri enormi, quasi il triplo della popolazione residente nel Comune di Lucca, che nell’arco di una settimana porta in dote con sé un flusso di denaro enorme al settore alberghiero, della ristorazione, e al mercato degli affitti occasionali, in nero o tramite piattaforme come AirBnB (si arriva in qualche caso a far pagare, per una notte, più di un mese intero di affitto).
Lucca Comics rappresenta dunque un evento che attiva tutta una serie di offerte di lavoro occasionale per una manodopera soprattutto giovane e studentesca (ma non solo), che trova un impiego o nei temporary store che d’improvviso affollano il centro storico, o a rinforzo in bar, locali, ristoranti o, infine, come manovalanza assunta tramite appalto per svolgere i servizi più direttamente connessi alla fiera stessa: dal controllo dei biglietti, al facchinaggio, alla gestione dei parcheggi, alla sorveglianza notturna ecc.
Ora, c’è una contraddizione evidente e dirompente in tutto questo, nell’ideologia dei grandi eventi e del boom turistico annesso come fonte di sviluppo economico cittadino: la sperequazione enorme tra il flusso di denaro che entra e quello che viene redistribuito alla manodopera che permette a tutta la giostra di girare. Questo tipo di manodopera, come abbiamo potuto constare attraverso un’inchiesta che abbiamo condotto negli ultimi mesi, viene assunta ogni anno con contratti diversi e abbastanza scarni, senza indicazioni precise relative al salario orario, agli straordinari ecc.
L’anno scorso le paghe già magre dei cosiddetti “felpati” sono state ulteriormente ribassate fino a all’infima cifra di 4,60 euro l’ora, sulla base del contratto nazionale dei servizi di portierato. Senza contare il ricorso crescente a studenti in alternanza scuola-lavoro, che un salario pur minimo non lo vedono proprio. Neanche un buono pasto per il pranzo né dei servizi igienici riservati, che costringono spesso chi lavora per Lucca Comics & Games a dover utilizzare quelli di un bar pagando per la consumazione.
è esploso solo alcuni giorni fa, invece, il caso dei sorveglianti notturni pagati 3,40 netti l’ora, assunti da GSI Security su appalto di Lucca Crea Srl (società posta sotto la direzione di Lucca Holding Spa, dunque sotto la responsabilità del Comune di Lucca; dal 2016 gestisce e coordina l’organizzazione e la promozione di Lucca Comics & Games).
Tutto ciò a fronte di biglietti giornalieri non inferiori a 17 euro (fino ad arrivare a 21 euro a testa nel giorno di sabato) e ad abbonamenti da 65 euro a persona per tutti e cinque i giorni. Nessuna riduzione per studenti e disoccupati.
Chi ci guadagna davvero in tutto questo? In che cosa si trasforma Lucca nei 5 giorni dei Comics? E che effetto hanno grandi eventi come questo, sulla vita in città nei restanti 360 giorni dell’anno? è davvero accettabile essere pagati così poco (o non essere pagati proprio, nel caso degli studenti in alternanza) per un lavoro? Non meritiamo forse di più? E quali sono le responsabilità delle istituzioni in questa situazione? Di chi è la città?
Vogliamo provare a discutere insieme di queste domande, far emergere una voce e un punto di vista oggi assente e, magari, provare a organizzarci per rivendicare di più. Non è solo una questione di sfruttamento del lavoro quella che vorremmo portare al centro del dibattito, per quanto rilevante. Ci interessa parlare della trasformazione radicale avvenuta negli ultimi 10-15 anni, che ha visto Lucca Comics diventare, da festival culturale relativo al mondo del fumetto e del gioco, il megaevento commerciale rappresentativo di tutta l’industria multinazionale pop d’intrattenimento e di consumo che perlopiù è oggi.
Ci teniamo a specificarlo, per noi sono assolutamente apprezzabili gli autori, le comunità e gli editori indipendenti che popolano l’ambiente umano dei Comics e che, non a caso, hanno sempre frequentato, contemporaneamente, anche il BORDA!Fest – Produzioni Sotterranee. Non mettiamo a critica il contenuto, ma la forma. Per noi il problema non sono i videogiochi, i fumetti, i film o i boardgame. Il problema è il modo in cui queste idee, progetti, oggetti e linguaggi vengono prodotti e fatti consumare.
Ci interessa quindi denunciare e mettere a fuoco un certo utilizzo dello spazio urbano, fra ipercommercializzazione del festival, messa a profitto di ogni piazza, appartamento o fondo dismesso e, da ultimo, militarizzazione della città. Forse che in futuro vedremo addirittura l’ingresso nel centro storico di Lucca essere consentito solo a chi è anche in possesso del biglietto di accesso alla fiera, in una perfetta sovrapposizione tra spazio urbano e luna park?
Incontriamoci, prendiamo parola, organizziamoci!