Di nuovo in piazza per la scuola. Manifestazione in Piazza San Michele il 25 giugno
Dopo i presidi dello scorso 23 maggio e del 9 giugno sotto l’Ufficio Scolastico Territoriale, non si ferma la mobilitazione di insegnanti, studenti e genitori contro la Dad, contro il taglio delle cattedre e per la riapertura della scuola a settembre con investimenti straordinari per assumere docenti e ATA. Giovedì 25 maggio sarà ancora una volta una giornata di mobilitazione nazionale diffusa sui vari territori, promossa dal movimento Priorità alla scuola. Per Lucca, l’appuntamento è alle 17:30 in Piazza San Michele. Riportiamo di seguito il comunicato dei gruppi promotori della manifestazione.
COMUNICATO PRESIDIO SCUOLA A LUCCA DEL 25 GIUGNO
“Anche a Lucca, come in altre 40 città italiane, si terrà un nuovo presidio per la riapertura in sicurezza delle scuole a settembre, all’interno della nuova giornata di mobilitazione nazionale indetta per il 25 giugno.
Il comitato Priorità alla Scuola di Lucca, unitamente a Cobas Scuola Lucca, Potere al Popolo Lucca, Comitato nazionale docenti precari (CNDP) e Coordinamento nazionale precari scuola (CNPS), convoca il presidio per giovedì 25 giugno alle 17,30 in piazza San Michele.
La comunità scolastica ha bisogno di ripartire in presenza a settembre: bambine, bambini, giovani, insegnanti, lavoratori, lavoratrici e famiglie hanno resistito per tre mesi – materialmente e psicologicamente – per far fronte a un’emergenza.
Dopo questo enorme sforzo collettivo e quando ormai tutte le attività produttive del Paese sono già riavviate, è ora di dire BASTA: la comunità scolastica ha bisogno di RIPARTIRE IN PRESENZA a settembre perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita – né umana, né economica.
Per questo durante il presidio saranno ribadite alcune richieste fondamentali, che qui a Lucca sono già state enunciate nei presidi del 23 maggio e del 9 giugno e nella lettera aperta che due settimane fa ha raccolto oltre 350 adesioni: risorse straordinarie per il rilancio della scuola; assunzione di personale docente e Ata adeguato alle esigenze della scuola; assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali; impegno di Comuni e Provincia a trovare spazi nuovi o dismessi per tutte le scuole di ogni ordine e grado; investimenti strutturali per l’edilizia scolastica; prevenzione sanitaria nelle scuole.
Di contro, non sono accettabili la riduzione del tempo scuola, le esternalizzazioni (tutto lavoro precario) per completare il tempo scuola, le lezioni di 40 minuti e la conferma della DAD come parte strutturale dell’orario di scuola.
Purtroppo, il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici Regionali hanno già dato indicazioni che vanno contro alle richieste sopra elencate e non hanno modificato i criteri per la formazione delle classi alla luce dell’emergenza Covid-19: queste saranno così diminuite (si parla di circa 50 classi in meno nelle scuole di Lucca) provocando di fatto un incremento di alunni per classe (numerose classi con oltre 30 alunni, tra cui spicca l’ipotesi di una classe di 35 alunni in una scuola superiore di Borgo a Mozzano).
Oltre a questo, è notizia ormai confermata e già denunciata in un precedente comunicato, il taglio di 43 cattedre nelle scuole della provincia di Lucca: un clamoroso dietrofront da parte della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale che avevano a più riprese annunciato il congelamento di tale taglio.
Si ritengono opportune, quindi, le dimissioni della Ministra Azzolina per dare un segno di discontinuità nella linea politica portata avanti dal Governo: non sono più accettabili la confusione e i continui cambi di posizione delle ultime settimane e, soprattutto, lo stanziamento di soli 1,5 miliardi di euro per il rilancio della scuola (che richiederebbe un piano di investimenti di circa 15 miliardi per l’edilizia scolastica e il potenziamento degli organici), peraltro destinati in buona parte alle attrezzature digitali e alla didattica a distanza.”
Lucca, 19 giugno 2020