Per una ripresa delle lotte ambientali a Lucca, appoggiamo la lotta degli abitanti di San Concordio

Rilanciamo l’appello di Extinction Rebellion Lucca, che ha indetto per domani alle 18 in Piazza Napoleone insieme ai comitati ambientali di San Concordio una manifestazione itinerante per protestare contro l’abbattimento degli alberi di Piazza Aldo Moro avvenuto la settimana scorsa nonostante la dura opposizione dei cittadini del quartiere. Crediamo che la lotta degli abitanti di San Concordio rappresenti un importante punto di ripartenza delle battaglie ambientali sul nostro territorio, un’occasione di tradurre la sensibilità e la presa di coscienza della crisi ecologica in una battaglia politica concreta, un banco di prova su cui occorre schierarsi con chiarezza. Per questo ci saremo, e invitiamo alla presenza più ampia possibile.

Il patrimonio di partecipazione di massa che abbiamo visto esprimersi nelle piazze dello scorso anno, senza la capacità di declinarsi in una battaglia reale, animata e sostenuta da una comunità, rischia infatti secondo noi di rimanere imbrigliata nelle singole (virtuose, ma purtroppo insufficienti) pratiche ecologiche individuali, senza andare a incidere a un livello di sistema; senza soprattutto individuare degli interessi nemici alle esigenze di tutela ambientale. Che possono incarnarsi anche – forse cominciamo a rendercene conto più chiaramente – in una giunta di centro-sinistra dalla facciata ambientalista, che strizza l’occhio e coccola i giovani protagonisti dei Fridays for Future, salvo poi fare l’esatto contrario cancellando gli spazi verdi, abbattendo alberi e cementificando a più non posso un quartiere, calpestando ripetutamente la volontà di comitati forti di centinaia, e a volte migliaia di firme.

Colpisce, dispiace dirlo, il silenzio sui fatti di San Concordio da parte di alcuni gruppi ambientalisti che lo scorso anno più si erano impegnati nell’organizzazione degli scioperi. Di fronte a un’ipocrisia sempre più smaccata da parte della giunta comunale, togliere qualunque agibilità nelle piazze a questi personaggi politici (e aggiungiamo pure: a quei politicanti dell’opposizione già in campagna elettorale, il cui interesse per le lotte ambientali è soltanto strumentale), ci pare un punto fermo che è necessario mettere d’ora in avanti.

In queste settimane di apparente ritorno alla normalità dopo il lockdown, sta tornando a pieno ritmo anche quella normalità fatta di incidenti sul lavoro, cementificazione e distruzione dell’ambiente, svilimento di tutte quelle attività di interesse comune giudicate non produttive come la scuola, l’università, la ricerca, le biblioteche e gli archivi. Dopo un 2019 segnato dal sorgere di un movimento globale contro l’emergenza climatica, dopo esserci detti che il tempo a disposizione stava finendo, che era necessario mettere in campo senza ulteriori indugi un nuovo cambio di sistema, la crisi economica provocata dal Covid pare che abbia cambiato le priorità: bisogna risollevare l’economia, far ripartire i consumi, creare nuovi posti di lavoro. Costruire, costruire e ancora costruire, poco importa se a danno dell’ambiente e quindi della salute della collettività, e manifestamente contro la sua volontà.

I famosi fondi europei del Recovery Fund, oltre ad essere per una parte consistente prestiti da rimborsare a prezzo di “riforme” (ovvero tagli dei servizi pubblici, aumento dell’età pensionabile, austerità ecc.), destinano in realtà ben poco al tanto sbandierato Green New Deal – peraltro anch’esso meno magnifico di quanto si possa credere, finché rimaniamo dentro un’economia capitalista. Non c’è traccia di alcuna svolta epocale all’orizzonte, in Italia si preferisce continuare a puntare sul modello disastroso delle grandi opere inutili, distruttive dell’ambiente, dispendiose di denaro pubblico e facenti gola solo alle grandi imprese del cemento, se non alla criminalità organizzata vera e propria, come dimostrano numerose inchieste.

Il Decreto Semplificazioni (leggi: Accelera cantieri), varato da un governo che vede ancora, come partito di maggioranza, il M5S che in passato aveva voluto essere il referente politico delle tante lotte ambientali sparse nella penisola, rappresenta da questo punto di vista una sfida aperta alla necessità di cambiare davvero le cose, di cominciare a tutelare davvero l’ambiente, i territori e la salute di chi li vive, ripensando il nostro sistema economico.

Il recente ritorno di fiamma della lotta No Tav in Val Susa e il consolidarsi di un movimento contro l’estrattivismo e la distruzione delle Alpi Apuane nella provincia di Massa-Carrara, auspichiamo facciano da apripista a una ripresa delle lotte ambientali in tutta Italia e anche nella nostra città, che si impone come sempre più urgente e necessaria. La questione politica fondamentale che deve essere affrontata, a nostro avviso, è che il cambiamento di cui abbiamo bisogno non può in alcun modo essere delegato a qualche politico o partito colluso con questo sistema, né si può sperare che basti avere ragione per vedersi riconosciuto ciò che si chiede. La lotta trentennale che si combatte in Val Susa contro l’Alta Velocità ci dimostra che dove una comunità si autorganizza può rappresentare una forza in grado di dare filo da torcere, rallentare se non bloccare gli appetiti distruttivi più voraci. Da lì occorre prendere esempio. E ricordare che Greta Thunberg, in un suo libro diventato famoso, scriveva quanto segue:

“Per venticinque anni, innumerevoli persone hanno manifestato davanti alle conferenze delle Nazioni Unite sul clima, chiedendo ai leader delle nostre nazioni di bloccare le emissioni. A quanto pare non ha funzionato, perché le emissioni continuano ad aumentare. Quindi, io ai politici non chiederò niente.”

“È vero, abbiamo bisogno di speranza, certamente. Ma più ancora della speranza ci serve l’azione. Quando inizieremo ad agire, la speranza sarà dappertutto. Invece di affidarci alla speranza, cerchiamo l’azione. Allora, e solo allora, la speranza arriverà.”

 

*****

 

Scendiamo in Strada, No Cementificazione a Lucca!

 

“Venerdì 31 LUGLIO, a partire dalle ORE 18 in PIAZZA NAPOLEONE a LUCCA, porteremo in tre piazze lucchesi, (Napoleone, San Michele, Anfiteatro) un flashmob di sensibilizzazione e di protesta per la crisi ambientale del territorio lucchese.

Assi Viari, cementificazione del suolo, emergenza idrica:

In questi 2 mesi abbiamo affrontato queste tematiche in assemblee pubbliche, riunioni, incontri aperti.

Ora, vogliamo invitarvi tutte/i ad unirvi a noi e partecipare a questa iniziativa in strada, per sensibilizzare e denunciare alla cittadinanza quello che sta accadendo nella nostra città.

Inutile dire che porteremo in centro storico la lotta contro la cementificazione e la distruzione delle aree verdi urbane a cui stiamo assistendo , proprio in questi giorni a San Concordio.

Abbiamo tutte/i quante/i negli occhi le immagini degli alberi abbattuti nei giorni scorsi.

(Continuano ad arrivare nuove immagini di questo scempio proprio mentre stiamo scrivendo queste parole.)

Alberi che l’amministrazione aveva promesso di non toccare, alberi SANI, al contrario di quanto è stato messo in giro sulla stampa proprio in questi giorni. Alberi che nessuno, fra comitati di quartiere e associazioni ambientaliste ha mai acconsentito a far tagliare, altra menzogna girata sui quotidiani locali.

Difendere un’area verde urbana non è una questione “romantica”:

è una necessità oggettiva, che la comunità scientifica indica da tempo.

Preservare e ampliare polmoni verdi urbani piccoli o grandi che siano, significa aumentare la resilienza di un quartiere, di una città in un contesto di crisi climatica sempre più impattante.

Con l’aggravarsi del cambiamento climatico infatti, saranno anche questi fattori all’apparenza secondari (come un parco urbano) a fare la differenza fra contesti abitabili o non: mitigazione della temperatura e miglioramento della qualità dell’aria, saranno qualità sempre più decisive in un futuro prossimo, se non invertiamo rotta.

Per tutti questi motivi, vi invitiamo a unirvi a noi, ricordando come sempre, che

“Noi non difendiamo la Natura,

NOI SIAMO la Natura che si difende!”

Extinction Rebellion Lucca

 

Lascia un commento

commenti

Shares