25 aprile a Lucca. Aldo dice 26 x1

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Data / Ora
Date(s) - 25/04/2019
9:30

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Programma della giornata:

Alle ore 9:30 ci ritroveremo in Piazza Santa Maria per partire tutti insieme per le vie della città, attraversando i luoghi simbolo della resistenza tra le mura urbane.

Nel pomeriggio ci troveremo invece al Foro Boario (Via per Camaiore) con un fitto programma:

Alle 16:00 incontro con Riccardo Bottazzo di “dossier Libia” che attraverso le testimonianze e i racconti di chi li ha vissuti in prima persona ci racconterà le storie di chi sta vivendo e ha vissuto i Lager del terzo millennio. Come li “aiutiamo” a casa loro?

Segue l’incontro un concerto dei Garden Of Love, gruppo lucchese.

Dalle 19.00 saranno aperti i punti ristoro, il cui ricavato sarà in solidarietà con la cassa di resistenza lucchese.

Dopo cena concerto con Signor K, rapper militante.

Chiude la serata Dj Acidovic, scratcher lucchese.

 

Evento fb : Aldo Dice 26 X 1

 

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25 aprile 1945, 25 aprile 2019

Sono trascorsi 74 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, ed è evidente che oramai i racconti di chi ha vissuto direttamente, sulla propria pelle, l’orrore della guerra e la repressione della dittatura, purtroppo vengono a mancare. Perciò è nostro dovere ricordare la resistenza di tutti i partigiani italiani e di ogni altra nazionalità, omaggiandoli per il sangue che hanno versato affinché anche noi potessimo vivere liberi. Sacrificio generoso, ma incompiuto, che attende ancora di essere portato a termine – che noi dobbiamo portare a termine.

C’è una nuova liberazione da realizzare. L’attuale governo giallo-verde, razzista e misogino, diffonde la paura nei confronti del povero e del nuovo e al contempo si autoproclama paladino della sicurezza. Ed è così che viene dato il taser agli sbirri, vengono installate più telecamere, vengono minacciati i diritti delle donne e dei lavoratori, viene limitata la libertà di manifestazione e repressi gli scioperi a suon di arresti e manganellate. Siamo di fronte a un salto di qualità rispetto al precedente governo di centro-sinistra, che comunque gli aveva aperto la strada sdoganando determinate politiche.

In questo contesto completamente repressivo, non c’è da stupirsi se aumentano i vari casi di omicidi e di violenze a sfondo razziale, e se i fascisti, istituzionalizzati o meno, hanno la libertà di prendere parola e spazio nelle scuole e nelle città. La strada intrapresa da questo periodo storico è vomitevole e agghiacciante: sta a noi deviare, puntare il nemico e prendere parte, così da costruire un modo altro di vita e di società, così da arrivare alla nostra liberazione.

E’ doveroso ricordare la Resistenza perché c’è chi ancora, alzando la testa e guardandosi attorno, riconosce la necessità di continuare a resistere. E’ doveroso ricordare i partigiani e le partigiane per apprendere da loro un concetto che manca troppo spesso nella nostra attualità, quello di ‘’prendere parte’’, di schierarsi contro i molteplici governi, contro i padroni, contro i servi della ricchezza e del potere che incessantemente pesano sulle spalle dei lavoratori, sugli studenti, sulle donne, sulle persone migranti, sugli ultimi.

E’ il momento di non rimanere indifferenti, di aprire gli occhi, non possiamo rischiare di accorgerci, soltanto in un futuro prossimo, delle mostruosità del presente. Tra gli obiettivi che vorremmo realizzare in questo 25 aprile organizzato da varie realtà di resistenza lucchesi, c’è appunto quello di unire due aspetti: di commemorare i caduti e coloro che hanno lottato, ma allo stesso tempo di non dimenticare le forme di oppressione a noi contemporanee e di riconoscere coloro che ancora lottano e resistono per costruire un’alternativa alla barbarie dominante.

Invitiamo per questo alla massima partecipazione al corteo che partirà alle 9:30 da Piazza Santa Maria toccando vari luoghi della resistenza lucchese e alla giornata al Foro Boario nel pomeriggio, dove conosceremo più da vicino l’infame realtà del campi di detenzione libici in cui uomini, donne e bambini migranti, tramutati in numeri o in meno che bestie, vengono trattenuti, torturati, ‘’uccisi a bastonate’’ dalle milizie libiche, dentro delle gabbie di cemento. Il tutto con la complicità dei governi occidentali, più interessati a fermare l’immigrazione che a difendere i diritti umani.

C’è bisogno di Resistenza, perché c’è bisogno di una nuova Liberazione.

 

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